Il programma di "Concilium":

"per una de-teologizzazione del Diritto Canonico";

"Diritto Canonico in chiave Pastorale"


Non pare possibile parlare di vera `scuola' canonistica quanto piuttosto di un modo di vedere il Diritto Canonico venuto a `condensarsi' attorno alle istanze teologiche proposte dalla rivista `Concilium'.

L'anima di questo modo di pensare canonistico sta nella "de-teologizzazione del diritto e de-giuridizzazione della teologia", nel riconoscimento delle reciproche e profondissime influenze reciproche tra teologia e Diritto Canonico i cui risultati emergono con chiarezza ogni volta che il Diritto canonico assuma una qualunque matrice `sacrale'.

<<...Questa non-identificazione della teologia e del Diritto canonico, oltre al carattere relativo della regola canonica davanti al carattere assoluto, per quanto generico, della norma teologica, giustifica, conferendogli un certo valore, la distinzione fatta tra "la Chiesa del diritto" (Ecclesia juris) e "la Chiesa della carità" (Ecclesia caritatis).

Per di più si é accusata la teologia, specialmente negli ambienti ecumenici, d'essere "occidentalizzata", "giuridizzata", e di "teologizzare i fatti compiuti", cioé d'assolutizzare teologicamente i comportamenti canonici della storia.

La giusta valutazione della relatività canonica nel tempo e nello spazio contribuirà non poco a liberare la teologia da questa accusa.

Per di più, i teologi della pastorale accusano il Diritto canonico di non avere una versatilità sufficiente e di mancare d'efficacia strumentale. Essi non dimenticano che la finalità del Diritto canonico é la salvezza delle anime. Essi sanno che entro questi due poli -la costituzione sociale della Chiesa, e la salvezza delle anime- il Diritto canonico é uno strumento per la pastorale, e che come tale si deve continuamente revisionare la sua fedeltà teologica ed il suo adeguamento pastorale. La costituzione sociale della Chiesa, non essendo immutabile che nelle sue linee sostanziali, rende questa revisione possibile; e le necessità cangianti della pastorale la rendono necessaria.

Si comprende che la "teologizzazione" del Diritto canonico assolutizza le leggi canoniche, le immobilizza e le fissa col rigore assoluto dell'immutabilità della verità teologica, trasmettendo questa stessa immobilità alla pastorale, mentre questa é per definizione dinamica e versatile, come la vita stessa. Di qui il pregiudizio pastorale che ne deriva...>>.

(N. EDELBY, T. JMENEZ-URRESTI, P. HUIZING, Editoriale, in: Concilium, (ed. francese) I (1965) n. 8, p. 7)


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